
Il settore immobiliare tornerà ai livelli pre-COVID nel 2022
Il 2020 è stato un anno di grandi cambiamenti, a causa della pandemia, che ha provocato non solo una crisi sanitaria globale, ma anche una crisi economica.
Il settore immobiliare è stato colpito, come molti altri settori, durante l’anno appeno trascorso, con un calo evidente negli investimenti e nelle compravendite, anche se si è registrato, a sprazzi, qualche timido segnale di risposta alla crisi, seppur lieve e passeggero, e di tenuta in alcuni segmenti.
Secondo le stime elaborate dalla società di consulenza immobiliare Cbre, contenute nel rapporto 2021 EMEA Real Estate Market Outlook pubblicato agli inizi di dicembre, a partire dal 2022 il settore immobiliare dovrebbe tornare ai livelli pre-COVID.
Approfondiamo insieme.
Di cosa parliamo in questo articolo
Crescita a partire dal primo quadrimestre 2021

Dopo il crollo del PIL (GDP in inglese) registrato tra il primo e il secondo quadrimestre del 2020 – che coincide con la diffusione del virus in Europa tra fine febbraio e marzo – abbiamo assistito ad una lieve ripresa nella seconda metà dell’anno, per poi calare nuovamente verso il quarto quadrimestre.
Secondo le stime della Cbre, a partire da gennaio 2021 si dovrebbe iniziare a vedere una ascesa del PIL nelle tre aree di loro interesse, ovvero Regno Unito, Europa e Stati Uniti.
Più nel dettaglio:
- il PIL dell’Eurozona scenderà del 7,3% nel 2020, recuperando del 4,6% nel 2021, poiché le restrizioni saranno allentate e l’impatto dello stimolo monetario e fiscale inizierà a crescere;
- In Europa centrale e orientale, che è stata relativamente meno colpita dalla pandemia, dovrebbe diminuire del 5,3% nel 2020, e crescere del 6,7% nel 2021. Prevede, inoltre, che l’Europa centrale e orientale continuerà a sovraperformare nei prossimi cinque anni.

I 3 fattori di crescita potenziale nel real estate
Secondo la società di consulenza britannica, il settore del real estate dovrebbe iniziare a recuperare terreno, fino a tornare ai livelli pre-COVID, nel corso di poco più di un anno.
Alla base di questa previsione sono da individuare tre potenziali fattori di crescita:
- I tassi di interesse molto bassi, addirittura negativi, che non dovrebbero salire prima del 2023;
- La diffusione dei vaccini su larga scala;
L’aumento degli acquisti online e la crescita dei servizi di logistica farà aumentare la richiesta e gli investimenti immobiliare per spazi adeguati alle esigenze delle aziende operanti in questo settore.

Maggiori difficoltà di ripresa sono previste nel comparto locali per uffici, un segmento crollato di circa il 40% nel corso di questo 2020, e che dovrebbe recuperare solo un 10-15% verso la fine del 2021.

Conclusioni
Fare previsioni in questo periodo è sempre un azzardo, ma i segnali di una possibile ripresa del settore immobiliare ci sono e sono evidenti, come raccontato anche in altri articoli qui sul nostro blog.
Ti invitiamo a consultarli, qui.
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