ridurre umidità
10
Ago

Come ridurre l’umidità in casa

L’umidità in casa può creare non pochi disagi, compromettendo il comfort abitativo e esponendo chi ci vive a potenziali problemi di salute. 

Sì, perché non si tratta solo di un problema estetico, con la comparsa di muffa sulle pareti e i danni all’intonaco, che tende a sfaldarsi. 

Una presenza eccessiva di umidità in casa è pericolosa per la nostra salute, soprattutto se in famiglia ci sono soggetti allergici o asmatici. 

Non è un caso che anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il nostro Ministero della Salute si siano occupati del problema, mettendo in evidenza i rischi collegati all’umidità e alla comparsa di muffa in casa

Approfondiamo insieme. 

Umidità in casa: quali le cause

Un eccesso di umidità in casa e la conseguente formazione di muffa possono dipendere da diverse cause

Le principali sono le seguenti: 

  • Perdite da tubature o infiltrazioni da tetti o telai degli infissi;
  • Umidità di risalita, quando l’acqua del terreno viene assorbita dai muri dei seminterrati o dalle stanze a pianterreno;
  • Condensa, ovvero quando l’aria umida entra in contatto con le superfici fredde degli ambienti chiusi e si trasforma in gocce d’acqua;
  • Acqua usata nei lavori edili, ad esempio nell’intonaco, che non si è ancora completamente asciugata.


Il problema dell’umidità può presentarsi in qualsiasi immobile, ma è statisticamente dimostrato che questo avviene in misura maggiore negli edifici di vecchia costruzione, sui quali non è stato effettuato un buon lavoro di coibentazione e isolamento termico

Umidità in casa: quali rischi per la salute

Una percentuale elevata di umidità in casa, così come le infiltrazioni di acqua nelle pareti, possono provocare una diminuzione significativa del comfort termico, che si traduce in un aumento dei costi per il riscaldamento e il raffrescamento degli ambienti

Come accennato, però, prima di valutare i danni all’immobile, è importante considerare che il degrado dei materiali a causa delle reazioni chimiche e la comparsa di muffe lungo le pareti rappresentano minacce concrete alla qualità dell’aria in casa

È bene ricordare che le muffe sono, tecnicamente, dei funghi microscopici. Dopo la loro iniziale formazione, con il tempo producono delle particelle molto basse, quindi in estate e in inverno. denominate spore, che si disperdono nell’aria. 

In casa si formano in presenza di umidità in eccesso e scarsa ventilazione, in particolare in prossimità dei soffitti e dietro i mobili. 

Perché è pericolosa la presenza di muffa in casa? 

Lo spiega il Ministero della Salute in una nota, che riportiamo di seguito: 

“È dimostrato che l’esposizione alle muffe e/o umidità domestica si associa alla maggiore prevalenza di sintomi respiratori, asma e danni funzionali respiratori. In particolare, per quanto riguarda la salute dei bambini, i risultati complessivi di studi trasversali su bambini di 6-12 anni hanno confermato la relazione positiva tra la muffa visibile (riportata dai conviventi) e la tosse notturna e diurna dei bambini e, nelle famiglie più affollate, la relazione con asma e sensibilizzazione ad allergeni inalanti”

Insomma, meglio non sottovalutarla. 

Umidità in casa: come ridurla e migliorare la qualità dell’aria

La formazione di umidità in casa è, in parte, frutto delle nostre attività quotidiane – come cucinare, farsi una doccia calda o un bagno – in parte a problemi strutturali dell’immobile, in particolare per quanto concerne l’isolamento termico. 

Di conseguenza, esistono diversi modi per ridurre l’umidità in casa, alcuni di facile attuazione, altri che richiedono interventi edilizi anche importanti. 

Vediamone alcuni. 

1. Fare arieggiare gli ambienti

Quante volte ti è capitato, da ragazzo, di essere svegliato da tua madre la mattina presto perché “la casa deve prendere aria”?

Per quanto quella pratica ci apparisse odiosa in giovane età, soprattutto nei weekend e in inverno, in realtà dovremmo ringraziare le nostre mamme per quella abitudine. 

In effetti, ventilare gli ambienti è un ottimo modo per prevenire l’accumulo di umidità e, di conseguenza, la formazione di muffa.  

In inverno è sufficiente fare arieggiare tutti gli ambienti della casa per circa 5 minuti, soprattutto la mattina al risveglio; in estate, come puoi immaginare, è molto più facile, visto che si tende a lasciare le finestre aperte durante il giorno. 

Attenzione, però, a non trasportare l’umidità da una stanza alle altre

Capita spesso, ad esempio, di aprire la porta del bagno dopo aver fatto la doccia calda, lasciando che il vapore prodotto si propaghi nel resto della stanza. 

In questi casi, infatti, è sufficiente aprire la finestra del bagno per qualche minuto, lasciando però chiusa la porta, così da far fuoriuscire l’umidità verso l’esterno. 

2. Misurare l’umidità nelle stanze

Può sembrare un po’ eccessivo, ma sarebbe preferibile misurare con precisione l’umidità nelle stanze per capire come comportarsi.

In effetti, non tutte le stanze della casa hanno gli stessi livelli di umidità, ecco che le accortezze che possiamo mettere in campo per ridurli potrebbero non funzionare allo stesso modo nei vari ambienti. 

Per questo motivo, ti consigliamo di dotarti di un misuratore di umidità, altrimenti noto come igrometro

La percentuale ottimale di umidità in casa è compresa tra il 45% e il 55%

Dove rilevi un eccesso di umidità, dovrai intervenire per ridurla. 

Considera che la formazione di muffe lungo le pareti avviene quando l’umidità raggiunge o supera il 75%, questo vuol dire che se la individui in qualche punto della casa vuol dire che devi intervenire il prima possibile. 

3. Utilizzare un deumidificatore o un depuratore di aria

Se i livelli di umidità in casa sono eccessivi, fare arieggiare i locali potrebbe non essere sufficiente. 

In questi casi si consiglia l’utilizzo di un deumidificatore, che raccoglie l’umidità in eccesso nella stanza. 

In commercio si trovano tantissimi modelli, anche portatili, facili quindi da spostare da una stanza all’altra. 

L’unica accortezza, in questo caso, è di svuotare la vaschetta di raccolta

Altra soluzione molto efficace è rappresentata dai depuratori d’aria, dotati di particolari filtri che dovrebbero aiutare a pulire l’aria domestica rimuovendo impurità come le particelle di polvere, polline, fumo e altre sostanze irritanti presenti nell’aria, comprese le spore prodotte dalla muffa. 

4. Rimuovere la muffa

Qualora si fosse formata della muffa sulle pareti o all’interno dei mobili, è fondamentale rimuoverla il prima possibile, facendo attenzione a utilizzare sempre guanti e mascherina. 

Il primo passaggio è pulire la superficie interessata con un panno bagnato e un disinfettante, avendo cura di chiudere le porte per evitare che le spore rilasciate vadano nelle altre stanze. 

In seguito, è consigliato verniciare i punti interessanti utilizzando delle speciali vernici anti muffa. 

5. Interventi edilizi

Come spiegato all’inizio di questo paragrafo, la muffa può dipendere dai nostri comportamenti e dalle nostre abitudini, ma anche da problemi di natura strutturale. 

Inoltre, è importante ricordare che la muffa non si limita solo a coprire le pareti in alcuni punti e ad erodere l’intonaco, può arriva a colpire la struttura stessa del materiale, mettendola a rischio. 

In alcuni casi, oltre a mettere in campo tutte quelle accortezze indicate fino ad ora, si rende necessario effettuare degli interventi edilizi, anche importanti. 

Questi ultimi, però, possono variare a seconda della situazione specifica, perché un conto è l’umidità ascendente un altro è la presenza di danni all’impianto idraulico. 

Sicuramente, uno dei modi più efficaci per ridurre l’umidità in casa e prevenire la formazione di muffa è applicare un isolamento termico efficace

In particolare, ha dimostrato di essere particolarmente valido il sistema di isolamento a cappotto, che da anni infatti impieghiamo anche noi di Nuklia sulle nostre costruzioni. 

Conclusioni

L’eccesso di umidità in casa è un problema da non sottovalutare, ma anche di difficile soluzione, perché le cause possono essere molteplici e, spesso, concomitanti. 

Per questo motivo è necessario mettere in campo diverse azioni, alcune, come abbiamo visto, alquanto semplici, altre più complesse. 

Va detto, comunque, che il costruttore dovrebbe impegnarsi a realizzare un’ottima coibentazione, mentre l’utilizzatore finale dovrebbe a sua volta impegnarsi a tenere una buona condotta in merito al problema dell’umidità.

L’elemento innovativo che, a parer nostro, vedremo molto presto tra le soluzioni adottate dai costruttori per questo tipo di problemi è la ventilazione a meccanica controllata, alla quale magari dedicheremo un articolo in futuro sul nostro blog.