
5 ragioni per cui i millennials non acquistano casa
I giovani italiani sono mammoni, sfogliati, bamboccioni, e preferiscono vivere a casa dei genitori fino a 40 anni.
Quante volte hai sentito o letto queste affermazioni, frutto di generalizzazioni alquanto banali, eppure molto radicate nel comune sentire, soprattutto nelle generazioni precedenti.
I millennials (o generazioni Y), ovvero quella generazione che comprende i nati tra il 1980 e il 1998, vive in una contraddizione enorme.

Si tratta, infatti, di individui nati e cresciuti nel periodo di maggior sviluppo economico, sociale, culturale e tecnologico della storia dell’umanità, eppure hanno enormi difficoltà a trovare un’occupazione stabile e avviare, così, il proprio percorso di vita in autonomia.
Limitandosi al solo settore di nostra competenza, ovvero quello immobiliare, si evidenzia la tendenza da parte dei millennials a preferire l’affitto all’acquisto di una casa.
Perché?
Approfondiamo insieme.
Di cosa parliamo in questo articolo
- I millennials non acquistano casa: non è solo per mancanza di denaro
- Millennials e acquisto di una casa: dati e considerazioni
- 1. Composizione familiare
- 2. Tipologia di casa alla portata dei millennials
- 3. Maggiore flessibilità e mobilità sul lavoro
- 4. Cambio di priorità rispetto alla generazione precedente
- 5. Migrazione interna e fuga di cervelli
- Conclusioni
I millennials non acquistano casa: non è solo per mancanza di denaro
Una analisi superficiale della questione potrebbe spingerci a rispondere alla domanda “perché i millennials non acquistano casa” con un laconico “perché non hanno i soldi”.
Questo problema, menzionato anche nell’introduzione di questo articolo, è innegabile.
La generazione Y ha grosse difficoltà a trovare un’occupazione stabile in grado di generare un reddito sufficiente a vivere serenamente, e comprare casa è quasi sempre una chimera irraggiungibile.
Certo, esistono agevolazioni per l’acquisto di una prima casa, con mutui a tassi molto bassi, ma per ottenerlo è necessario avere comunque una situazione economica adeguata e delle garanzie.
Però, approfondendo un po’ il tema, si scopre che quello economico non è l’unico motivo a spingere i millennials a preferire l’affitto all’acquisto di una casa.
Millennials e acquisto di una casa: dati e considerazioni
Prima di elencare alcune delle motivazioni che spingono i millennials a non comprare casa, riteniamo opportuno fare qualche precisazione.
In effetti, per meglio inquadrare la questione, è importante soffermarsi su alcuni dati.
Ad esempio, a differenza di altri Paesi, in particolare gli USA, in Italia la generazione dei millennials non è quella più popolosa.
Analizzando la piramide dell’età, infatti, si può notare che i residenti in Italia con un’età compresa tra i 21 e i 38 anni rappresentano solo il 21%, contro il 35,2% di chi ha un’età compresa tra i 40 e i 64 anni (che coincidono con la generazione X ed i young baby boomer).

Questo cosa vuol dire?
Che chi dovrebbe trovarsi, statisticamente, in una fase di transizione della propria vita, durante la quale andare a vivere da solo e cercare casa, non rappresenta la fetta di popolazione più nutrita, e questo è oggettivamente un problema per il mercato immobiliare.
Chi ha più di 40 anni, oggi, con ogni probabilità possiede già una casa di proprietà, i suoi interessi e le sue necessità nei confronti del mercato immobiliare sono, di conseguenza, differenti.
Ad esempio, potrebbero essere interessati ad acquistare una seconda casa.
Detto questo, elenchiamo alcune ragioni che spingono i millennials a non comprare casa.
1. Composizione familiare
Secondo i dati contenuti nel rapporto “2019 NAR Home Buyer and Seller Generational Trends” – basati sul mercato USA, ma comunque utili a comprendere meglio il fenomeno – risulta che le coppie sposate senza figli o con un solo figlio sono nettamente più propense all’acquisto di una casa.


Perché è importante questo dato?
Perché i millennials italiani, ma anche nel resto del mondo occidentale, tendono a sposarsi più avanti con l’età rispetto alle generazioni precedenti.
In assenza di una composizione familiare definita, quindi, i più giovani tendono a preferire essenzialmente tre soluzioni:
- Vivere nella casa dei genitori fino a data da destinarsi;
- Vivere in una casa in affitto condivisa con altri coinquilini;
- Vivere in una casa di piccole dimensioni, in affitto, di solito nei pressi della città nella quale lavorano.
Fare un investimento importante, come può essere l’acquisto di una casa, senza un progetto famigliare o, comunque, di coppia, è considerato poco prudente o superfluo.
Inoltre, va considerato che è più facile sostenere le spese di una casa di proprietà con mutuo in presenza di due redditi.
Anche secondo l’Urban Institute il ritardo nel matrimonio rappresenta la prima ragione della ridotta propensione dei millennials ad acquistare casa.
2. Tipologia di casa alla portata dei millennials
Un altro elemento che scoraggia i millennials dall’acquistare una prima casa è rappresentato dalla natura stessa dell’immobile che potrebbero permettersi.
In effetti, nei casi in cui una coppia di millennials con un lavoro stabile decidesse di comprare una prima casa, il loro reddito gli permetterebbe (il più delle volte) di virare su soluzioni più piccole ed economiche.
Non è un caso, infatti, che i trend immobiliari si stiano – già da qualche anno, in realtà – concentrando su monolocali, bilocali e trilocali.
Purtroppo, dopo qualche anno, magari in seguito alla nascita di uno o più figli, quella che inizialmente era una casa piccola e accogliente per una giovane coppia diventa meno pratica, perché non c’è sufficiente spazio per la famiglia.
Vendere la prima casa per comprarne una più grande può non essere semplicissimo, in alcuni casi richiede del tempo per completare la transazione, e questo può favorire il ripiego a soluzioni in affitto.
3. Maggiore flessibilità e mobilità sul lavoro
Se è vero che trovare un’occupazione, oggi, presenta non poche difficoltà, è anche vero che la stabilità del posto fisso a vita è ormai svanita quasi del tutto.
Fatta eccezione per poche professioni, in prevalenza nel settore pubblico, il lavoro non solo è più precario, ma richiede maggiore flessibilità e mobilità.
Nell’arco di una vita lavorativa, per i millennials e per le generazioni successive, cambiare lavoro o città è diventato e sarà quasi la norma, e non necessariamente per necessità, ma anche per scelta.
Ne consegue, come puoi immaginare, che, in vista di un possibile trasferimento in un futuro prossimo, si preferisca ricorrere all’affitto, rimandando l’acquisto di una casa.
4. Cambio di priorità rispetto alla generazione precedente
I cosiddetti baby boomers sono cresciuti con l’idea che comprare casa fosse uno step quasi imprescindibile, non è un caso che nel nostro Paese circa l’80% della popolazione viva in una casa di proprietà.
Come spesso accade, i passaggi generazioni comportano anche importanti cambi di prospettiva e priorità.
I millennials – che sono, di fatto, figli dei baby boomers – sono meno propensi all’acquisto di una casa o al mantenimento di quella familiare ereditata, perché ritengono più interessante investire denaro in altre cose (attività imprenditoriali, viaggi, investimenti finanziari, ecc..).
Si tratta, tutto sommato, di un cambio di paradigma fisiologico, frutto di un mix di elementi che, in parte, stiamo analizzando anche in questo articolo.
5. Migrazione interna e fuga di cervelli
Uno dei grandi problemi del nostro Paese consiste nella cosiddetta fuga di cervelli, ovvero nel trasferimento all’estero di giovani con titoli di studio medio-alti in cerca di lavoro o fortuna.
Questo, come si può facilmente intuire, riduce sensibilmente le stime di chi potrebbe acquistare casa nel nostro Paese, perché chi va a vivere all’estero non viene certo ad investire in Italia.
Anche la migrazione interna rappresenta un danno per il mercato immobiliare.
Secondo i dati ISTAT, nel 2017 il volume della mobilità interna totale è di 1 milione 335 mila trasferimenti, vuol dire che più di un milione di italiani si è spostato dalla periferia alle città e dal Sud al Centro-Nord, per studio o per lavoro.
Quasi la metà di questi trasferimenti (49,5%) riguarda persone in età compresa tra i 15 e i 39 anni, oggetto della nostra analisi.
Questi individui, per scelta o per possibilità, tendono a vivere in affitto, anche perché acquistare casa in città presuppone costi più alti rispetto alla provincia.
Conclusioni
Come puoi vedere, la crisi economica e le difficoltà lavorative dei giovani millennials non rappresentano le uniche ragioni che spingono questa fetta di popolazione a rinunciare all’acquisto di una casa.
Il mondo cambia, e il mercato immobiliare non può fare altro che prendere atto dei dati e cercare di evolversi – ne abbiamo parlato a proposito di PropTech immobiliare – per assecondare le esigenze dei potenziali clienti.
Dal 1980 costruiamo e vendiamo case nella città di Roma e nei comuni limitrofi, con impegno, competenza e passione.
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