lockdown cambiare casa
07
Ott

Con il lockdown è aumentata la voglia di cambiare casa?

Durante il lockdown abbiamo trascorso, per necessità, molto più tempo in casa, mettendone in evidenza limiti e potenzialità. 

Come abbiamo raccontato anche in altri articoli, restare in casa tutto il giorno, in compagnia di figli e partner, non è facile, soprattutto per chi è abituato a ritmi di vita diversi e, ancora di più, per chi vive in appartamenti di piccole dimensioni

Ecco perché, proprio in quei mesi così difficili, moltissimi italiani hanno iniziato a desiderare di cambiare casa, spesso immaginando vere e proprie rivoluzioni abitative. 

Ad esempio, chi vive in un appartamento in pieno centro, in una metropoli, ha iniziato a desiderare una casa indipendente, con giardino, in periferia. 

E’ quanto è emerso da un recente sondaggio realizzato da Casa.it, “La casa che vorrei”

Il 10% degli intervistati vuole cambiare casa dopo il lockdown

Gli intervistati per il sondaggio di Casa.it hanno manifestato il crescente desiderio di cambiare casa, innescato o nutrito proprio dalla condizione di quarantena vissuta tra marzo e maggio. 

“Il lockdown ha generato una nuova domanda di case: oltre il 10% degli intervistati afferma che l’esigenza di cambiare casa è stata scatenata dal lockdown.” 

Per il 10% degli intervistati il lockdown è stata la molla che ha fatto scattare questo desiderio, questa voglia di cambiamento. 

Come accennato prima, lo stravolgimento di certi stili di vita e abitudini hanno messo in evidenza alcuni limiti delle proprie case, che magari non emergevano in condizioni normali. 

Banalmente, vivere in un appartamento di piccole dimensioni era più che sufficiente, nel momento in cui la stragrande maggioranza della giornata veniva trascorsa al di fuori delle quattro mura domestiche. 

Nel momento in cui, invece, ci si è ritrovati tutti sotto lo stesso tetto, contemporaneamente, h24, l’assenza di spazi extra è pesata

Non è un caso che, proprio in quei mesi, sia aumentato l’interesse nei confronti della case con giardino.

Il 62% degli intervistati preferirebbe una casa più grande in periferia

Un altro dato rilevante, emerso dal sondaggio, è la percentuale del 62% di intervistati che ha dichiarato di prendere in considerazione, a parità di spesa, un trasferimento in periferia pur di acquistare una casa più grande. 

Vivere in città ha molti vantaggi, è indubbio, ma oggi le periferie si sono (o si stanno evolvendo), non rappresentano più dei luoghi scollegati dalle grandi infrastrutture e prive di servizi e/o attività commerciali. 

La periferia sta vivendo un nuovo risorgimento, e molti analisti ritengono che l’epidemia, e il conseguente aumento dello smart working, potrebbero favorirne lo sviluppo, convincendo le persone a restare in provincia invece di trasferirsi in centro. 

In effetti, se si ha la possibilità di lavorare da casa, escludendo quindi la necessità di recarsi in ufficio ogni giorno, restare in periferia non è più un’idea così remota. 

Fatte le dovute eccezioni, le case in periferia tendono ad avere prezzi di mercato inferiori rispetto a quelle in città, questo vuol dire che a parità di costo si può optare per un immobile più grande e spazioso

Casa spaziosa, giardino privato, box auto: le preferenze degli italiani

Il sondaggio realizzato da Casa.it ha evidenziato anche le caratteristiche che gli intervistati preferirebbero ritrovare in una casa da acquistare, nella quale trasferirsi. 

Ecco quali sono: 

  1. giardino privato (58%);
  2. box/garage (51%);
  3. cucina abitabile (48%); 
  4. terrazzo (47%);
  5. soggiorno (46%);
  6. cameretta per i figli (45%);
  7. 2 o più bagni (45%);
  8. casa luminosa (65%); 
  9. riscaldamento autonomo (59%);
  10. bella vista (48%);
  11. più grande di quella attuale (40%);
  12. connessione internet veloce (40%);
  13. aria condizionata (39%).

In pratica, gli italiani sognano di vivere nel nostro complesso residenziale Beatrice, che offre giardino, posto auto, terrazzo, cucina abitabile, tanta luce e tranquillità.