
Gli italiani preferiscono vivere in provincia: lo confermano i dati Eurostat
Con l’avvento della pandemia abbiamo più volte sottolineato il cambiamento in atto nel settore immobiliare, con gli italiani sempre più propensi a spostarsi in provincia e in periferia.
Seppur in aumento, in realtà questa preferenza nei confronti della vita in provincia è un tratto che caratterizza l’Italia già da tempo, come evidenziano anche i dati Eurostat.
Lo scorso 30 settembre l’istituto europeo ha pubblicato un rapporto, dedicato al tema delle aree rurali, nel quale emerge nettamente che gli italiani, rispetto ai cugini europei, preferiscono vivere in provincia.
Approfondiamo insieme i numeri riportati nel rapporto, che puoi consultare integralmente qui.
Di cosa parliamo in questo articolo
Il 40% della popolazione UE 27 vive in città
Come si legge nel rapporto, l’urbanizzazione delle città in Europa ha registrato una accelerazione verso la seconda metà degli anni ‘60, per rallentare poi negli anni ‘80.
Tuttavia, la maggior parte della popolazione dell’UE 27 vive nelle aree urbane, con una quota del 39,2% nelle città, del 31,6% nei paesi e nelle periferie e del 29,2% nelle aree rurali.

In questo grafico, però, si può subito notare una leggere controtendenza nel nostro Paese, dove la linea blu delle città risulta più piccola di quella arancione, che indica invece cittadine e periferie.
Il 41,2% degli italiani vive in periferia
Il grafico elaborato dal portale True Number risulta di più facile fruizione, ed evidenzia questa controtendenza Italiana rispetto alla media dell’Unione Europa a 27 Paesi.
Come si può notare, in Italia vive in periferia circa il 10% della popolazione in più rispetto alla media europea, un dato molto rilevante, che racconta anche il legame degli italiani al territorio, spesso di origine, ma non solo.
La preferenza degli italiani per la vita in periferia è anche rappresentativa di un modello di sviluppo endemico, che, fatte le dovute eccezioni (le grandi metropoli, come Roma, Milano, Napoli, Torino), non ha centralizzato tutta la vita economica, amministrativa, culturale, solo nelle aree urbane.
Questo non accade in altri Paesi, dove la quota di abitanti residenti in città medio/piccole è molto inferiore rispetto a quella di chi vive nelle grandi città. Pensiamo, ad esempio, al Regno Unito (con Londra che raccoglie milioni di abitanti), a Malta, ma anche alle vicine Spagna e Francia.
L’Italia si allinea alle percentuali della Germania, che non a caso ha una organizzazione urbanistica simile alla nostra, o il Belgio (che supera il 50% di popolazione in provincia), con l’assenza di megalopoli che accentrano tutto.
Conclusioni
Gli italiani preferiscono vivere in provincia, lo confermano anche i dati Eurostat.
Siamo sicuri che questa tendenza aumenterà ancora di più a causa della pandemia, generando un passaggio dalle aree urbane verso le periferie, che dovranno farsi trovare pronte.
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