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02
Set

L’immobile è ancora un investimento sicuro?

Il Coronavirus ha cambiato le carte in tavola, producendo danni enormi all’economia, difficili da calcolare con esattezza. 

Il settore immobiliare, come tanti altri, ha subito un brusco rallentamento, anche a causa del blocco di cantieri e delle operazioni di compravendita, eppure molti operatori del settore vedono uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. 

In effetti, al netto delle evidenti e innegabili difficoltà nelle quali versa l’economia italiana, il mattone continua a rappresentare una priorità per moltissime persone. 

D’altronde, non dobbiamo dimenticare che l’Italia è un Paese storicamente molto propenso all’acquisto di una casa, e non solo per ragioni finanziarie o speculative: per gli italiani la casa è sinonimo di stabilità, famiglia, sicurezza. 

L’epidemia, per quanto incidente, non è riuscita del tutto a cambiare il modo di pensare degli italiani, che continuano a desiderare una casa di proprietà. 

Infatti, come si legge in un articolo pubblicato da Immobiliare.it, circa 2,4 milioni di persone stanno pensando di acquistare casa.

Ma, in questa fase così complessa, l’immobile rappresenta ancora un investimento sicuro? In parte si, ma a determinate condizioni

1. Accesso al credito: limiti e opportunità

Acquistare una casa presuppone, fatte le poche dovute eccezioni, la richiesta di un mutuo ad un istituto di credito. 

Negli ultimi anni, in effetti, l’accesso al credito per investimenti immobiliari (e non solo) è diventato molto più complesso, a causa di molteplici fattori, tra cui la crisi finanziaria del 2008-2009. 

Chi volesse acquistare un immobile, oggi, deve mettere in conto la necessità di versare un cospicuo anticipo in contanti e contrarre un debito con la banca per la restante parte, e questo rende l’operazione più difficile. 

In effetti, anche ammettendo di avere della liquidità disponibile per l’acconto, non è detto che si riesca a ottenere un mutuo, soprattutto in questa fase, che vede moltissime famiglie in difficoltà economica e una situazione generale di enorme incertezza e vulnerabilità.

Detto questo, è importante sottolineare un altro aspetto, anche per mostrare il risvolto positivo della medaglia. 

Infatti, in continuità con quanto registrato nel recente passato, i tassi di interesse per i mutui continuano e continueranno a essere bassi, rendendo più appetibile e conveniente l’acquisto di un immobile sottoscrivendo un mutuo.  

2. Il ruolo dello smart working nella scelta della casa

Come spesso accade, dalle crisi nascono delle opportunità, e una di quelle più evidenziate in questi mesi riguarda le periferie e il centro-sud d’Italia. 

In effetti, se negli ultimi anni intere generazioni di italiani, in particolare millennials, hanno investito meno nel mattone, è stato a causa di una serie di fattori, e non solo economici, come abbiamo spiegato qui

Anche in presenza di condizioni economico-finanziarie favorevoli, moltissime persone hanno evitato di acquistare casa per ragioni legate al lavoro. 

Infatti, chi lavora in città spesso non può permettersi l’acquisto di una casa in centro, perché fuori budget, e fare il pendolare non è il massimo; questo, unito alla precarietà del mercato del lavoro, ha reso più sicuro il ricorso all’affitto, in modo da potersi trasferire in base alle proprie esigenze lavorative. 

Lo smart working potrebbe incidere in modo significativo da questo punto di vista, consentendo ai lavoratori di acquistare finalmente una casa in periferia, in provincia, perché può lavorare nell’azienda che si trova al centro di Milano anche vivendo a 80 km dal centro. 

Secondo Immobiliare.it, lo smart working potrebbe favorire soprattutto gli investimenti immobiliari nel Centro Italia e nel Sud Italia (south working), dove il costo del mattone è molto più basso

In questo modo, chi lavora con l’azienda di Milano, Torino, Padova, ma è originario di Roma, Crotone o Bari, potrà valutare l’acquisto di una casa in quelle zone, lavorando da remoto

3. I prezzi delle case potrebbero diminuire nel medio termine

Il primo trimestre del 2020, secondo i dati ISTAT, non ha registrato cali negli investimenti immobiliari, mentre con l’inizio del lockdown si sono arrestate quasi del tutto le compravendite, banalmente a causa della chiusura delle agenzie immobiliari e di un clima di incertezza troppo elevato. 

Secondo S&P Global, il mercato immobiliare nei prossimi mesi dovrebbe registrare un calo significativo dei prezzi degli immobili – non solo residenziali. 

calo prezzi immobili

Questo, unito a tassi molto bassi, offre uno scenario in realtà favorevole a chi intende acquistare casa, per scopi abitativi o speculativi. 

Però, sempre secondo l’agenzia di rating, questo calo dovrebbe avere una durata relativamente breve, con una ripresa già a partire dal 2022. 

Quindi, per chi fosse interessato ad una operazione immobiliare, il consiglio è di approfittare della congiuntura in corso, prima che i prezzi risalgano fino ai livelli pre-Covid. 

Conclusioni

Investire nel mattone è ancora sicuro? In parte sì, per quanto possa essere sicuro un investimento finanziario. 

Al momento è in corso uno stravolgimento, che da un lato favorisce gli investimenti e dall’altro li rallenta. 

Stando, però, ai dati disponibili oggi, chi è in possesso di stabilità lavorativa ed economica e può accedere ad un mutuo, potrebbe godere di una serie di vantaggi derivanti dall’acquisto di una casa, approfittando del calo dei prezzi e di tassi d’interesse tenuti bassi grazie all’intervento della BCE.