
9 nuove esigenze domestiche emerse durante la pandemia
La pandemia ha colpito tutti, influenzando la nostra vita quotidiana, il nostro lavoro, le nostre relazioni sociali e familiari, così come il nostro modo di vivere la casa.
Abbiamo già parlato delle mutate tendenze del mercato immobiliare nel post COVID, con l’aumento delle richieste di case più grandi, con giardino, in periferia, lontane dal caos, ma non è l’unico aspetto ad essere cambiato.
In effetti, costringendoci a trascorrere molto più tempo in casa, soprattutto per coloro che hanno ripiegato sullo smart working, il COVID ha messo in evidenza nuove esigenze domestiche.
In poche parole, ci siamo resi conto di avere bisogno di alcune cose delle quali, prima, potevamo anche fare a meno, o alle quali non avevamo mai pensato.
Vediamo insieme a cosa ci riferiamo.
Di cosa parliamo in questo articolo
- 1. Arredamento da giardino o da esterno
- 2. Meno open space
- 3. Aree di lavoro dedicate
- 4. Uno sfondo per le videocall
- 4. Maggiore spazio per la dispensa
- 5. Ricezione no touch della posta
- 6. Il rapporto con la comunità locale
- 7. Migliore connessione internet
- 8. Migliori elettrodomestici e dispositivi tecnologici
- 9. Serrature e bidoni della spazzatura condominiali hand-free
- Conclusioni
1. Arredamento da giardino o da esterno
Durante il lockdown abbiamo imparato ad amare balconi, terrazze, verande o, per chi ne dispone, giardini.
Ci siamo anche resi conto, però, che quello che prima era uno spazio poco sfruttato, o in ogni caso utilizzato in modo sporadico, risultava poco accogliente e comodo.
Così, abbiamo iniziato ad investire un po’ di risorse per arredare e organizzare questi spazi, trasformandoli in una stanza accessoria della casa, dove trascorrere del tempo all’aria aperta, a leggere un libro, fare due chiacchiere con i familiari, far giocare i bambini.
2. Meno open space
Quanto sono stati di moda gli open space fino a qualche mese fa? Tutti volevano vivere in un loft, abbattere muri, creare ambienti unici, dove godere dello spazio e della condivisione.
Oggi, con l’esigenza di vivere davvero tutti insieme nella stessa casa, h24, è emersa la necessità di creare degli spazi separati, dove poter studiare, lavorare, rilassarsi, riposare, cucinare, senza disturbare o essere disturbati dagli altri componenti della famiglia.
La necessità di disporre di stanze separate tra loro è risultata ancora più pressante in quei casi in cui era necessario isolare un membro della famiglia risultato positivo al contagio.
3. Aree di lavoro dedicate
Ne abbiamo parlato in un precedente articolo (lo trovi qui), spiegando come oggi l’esigenza di un ufficio, uno studio, un punto della casa destinato al lavoro, sia davvero molto sentita da tutti, anche da chi, fino a qualche mese fa, non lo avrebbe mai messo in conto.
Con la diffusione del lavoro da casa, e con la previsione di ancora diversi mesi prima di un graduale ritorno alla normalità, creare delle aree di lavoro dedicate non è più un plus, ma un must have.
E non solo per chi lavora da casa, ma anche per gli studenti impegnati nella didattica a distanza, che hanno bisogno ora di una postazione stabile e ben organizzata.
4. Uno sfondo per le videocall
Potrebbe apparire una velleità, ma per alcune categorie professionali predisporre uno sfondo per le videocall è una esigenza impellente.
Nel corso degli ultimi mesi il monte ore speso in videocall è lievitato in modo impressionante, e anche se sotto la scrivania indossiamo il pantalone della tuta e le infradito, lo sfondo ricopre un ruolo di fondamentale importanza.
Una libreria, una finestra con uno scorcio particolarmente bello, una tenda, un pannello, un quadro, è importante pensare ad uno sfondo per le videochat, qualcosa che valorizzi la nostra immagine senza disturbare però l’interlocutore.
4. Maggiore spazio per la dispensa
Durante il lockdown abbiamo assistito a supermercati presi d’assalto, con migliaia di persone pronte a riempire carrelli e bauli delle auto con quanti più prodotti non deperibili possibile.
In effetti, anche se i casi di scarsità sono stati sporadici (carta igienica, lievito, farina, ecc…), tutti hanno cercato di esporsi il meno possibile al virus, andando a fare rifornimento con cadenza settimanale o maggiore.
Purtroppo, in alcuni casi era difficile stoccare tutti i prodotti a causa della mancanza di spazio in casa.
Ecco che si è materializzata una nuova nascente esigenza, ovvero la creazione o predisposizione di dispense aggiuntive, dove immagazzinare prodotti non deperibili.
5. Ricezione no touch della posta
Con la chiusura di molti negozi e le limitazioni agli spostamenti, gli acquisti online sono aumentati in modo considerevole nel corso degli ultimi mesi.
Ovviamente, sono aumentate anche le consegne a domicilio, quindi con possibili contatti con i corrieri o i postini.
Si è fatta avanti, così, l’esigenza di garantire la ricezione dei pacchi senza l’incontro con il corriere, ma in sicurezza e garantendo la privacy. Insomma, in alcuni casi far lasciare nel portone non è proprio la migliore delle soluzioni, soprattutto se si abita in un condominio molto popoloso.
Una soluzione potrebbe essere la predisposizione, all’ingresso del palazzo, di un Locker, simile a quelli utilizzati da Amazon come punto di ritiro, con slot dedicati ad ogni condomino.
Noi di Nuklia ci stiamo pensando da molto tempo, da prima dell’avvento della pandemia, inserendo nelle nostre proprietà dei Nuklia Box.
Si tratta di una soluzione utile anche in condizioni di normalità, ad esempio quando abbiamo necessità di far recapitare un pacco a casa in nostra assenza, evitando così la telefonata del corriere o il rilascio dell’avviso di mancata consegna.
6. Il rapporto con la comunità locale
Il lockdown ha evidenziato un limite enorme del nostro modo di vivere il luogo nel quale viviamo.
Essendo abituati a spostarci per ogni esigenza, eravamo portati a percorrere diversi chilometri per acquistare un prodotto che potevamo trovare anche sotto casa.
Con la limitazione agli spostamenti, abbiamo riscoperto l’importanza di vivere un rapporto più stretto con la comunità, con i servizi essenziali presenti nella nostra zona, con i commercianti, gli uffici, le aziende.
In futuro, la qualità della comunità locale rappresenterà uno degli elementi di valutazione principali nella scelta di una casa da acquistare, più che in passato.
7. Migliore connessione internet
Smart working, didattica a distanza, lockdown, fanno tutti rima con “banda larga”.
È impensabile gestire il lavoro da casa, lo studio, le video call, così come il divertimento, con Spotify, Netflix, Amazon Prime Video, DAZN, Now Tv, YouTube, senza una connessione ad internet di buona qualità.
Le vecchie connessioni casalinghe, con pochi mega garantiti, potevano andare bene prima, quando trascorrevamo la maggior parte del nostro tempo altrove, ma non più.
Ora abbiamo bisogno di una connessione stabile, veloce, che non crolli quando i vari componenti della famiglia sono impegnati rispettivamente in una Zoom, una video lezione, la visione di un episodio di Suburra su Netflix o la visione dell’ultimo video dello youtuber di turno.
8. Migliori elettrodomestici e dispositivi tecnologici
È diventato un meme, ma l’aumento della produzione di prodotti da forno in casa è innegabile, con la corsa al lievito di birra e alla farina nei supermercati.
In realtà, trascorrendo più tempo in casa, la passione per la cucina è esplosa, mettendo però in evidenza la scarsità di mezzi.
Elettrodomestici e robot da cucina fanno la differenza, e mentre in passato avremmo fatto tranquillamente a meno di una planetaria o di un forno a vapore, oggi occupano un posto d’onore nella lista delle cose da acquistare o di cui dotarsi in casa.
A questo si aggiunge anche la parte ludica o professionale, con l’esigenza di un nuovo computer portatile, una webcam, accessori vari, oppure di una Smart Tv.
Insomma, una casa un po’ più tecnologica e al passo con i tempi.
9. Serrature e bidoni della spazzatura condominiali hand-free
Vivere in un condominio, o in un complesso residenziale, vuol dire condividere alcuni spazi con altre persone, in alcuni casi decine e decine di persone.
Per una maggiore sicurezza, è possibile implementare delle tecnologie che limitano l’utilizzo delle mani, un importante veicolo di contagio, come abbiamo imparato in questi mesi.
Ad esempio, dotare di serrature no touch il portone del condominio, la porta che conduce nel garage, oppure predisporre dei bidoni della spazzatura con apertura a pedale.
Si tratta di dettagli ai quali non abbiamo mai prestato molta attenzione, ma che ora risultano prioritari.
Conclusioni
Come vedi, il COVID ha fatto emergere nuove esigenze abitative, alcune più pressanti di altre, ma che ci fanno capire che dobbiamo in parte ripensare al nostro modo di intendere la casa.
Tutti speriamo di tornare alla normalità il prima possibile, ma molte di queste emergenti necessità potrebbero tornarci molto utili anche in un mondo post epidemia.
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