
Coronavirus e cantieri: come comportarsi con la riapertura
Come annunciato dal Presidente del Consiglio, la famosa Fase 2 tanto attesa riguarderà anche il settore delle costruzioni, con la riapertura delle attività di vendita all’ingrosso dei materiali e dei cantieri.
A tal proposito, il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, di concerto con Ministero del Lavoro e Delle Politiche Sociali, Anci, Upi, Anas S.p.a., Rfi, Ance, Alleanza delle cooperative, Feneal UIL, Filca – Cisl e Fillea CGIL, ha sottoscritto il cosiddetto “Protocollo condiviso di regolamentazione per il contenimento della diffusione del covid – 19 nei cantieri”, pubblicato in una versione aggiornata lo scorso 24 aprile.
Cosa prevede il protocollo di sicurezza sui cantieri?
Approfondiamo insieme.
Di cosa parliamo in questo articolo
- Informare e formare il personale nei cantieri
- Controllo della temperatura corporea
- Distanza di sicurezza e dispositivi di protezione individuale
- Rispetto delle norme igienico-sanitarie e sanificazione di cantieri
- Presenza di un presidio medico-sanitario
- Organizzazione del cantiere e del lavoro
- Conclusioni
Informare e formare il personale nei cantieri
Il primo punto del protocollo invita i datori di lavoro a provvedere, in collaborazione con l’Ente Unificato Bilaterale formazione/sicurezza delle costruzioni, a informare e formare il personale impiegato nei cantieri rispetto alle nuove misure di sicurezza e alle procedure da seguire per garantire il rispetto delle stesse.
Questo punto comprende anche la predisposizione e l’affissione, lungo tutte le aree interessate dal cantiere, di cartelli riportanti le principali misure di sicurezza da adottare.
Controllo della temperatura corporea
Un punto fondamentale contenuto nel protocollo di sicurezza è il controllo della temperatura corporea di tutti i lavoratori impiegati nel cantiere.
Come si legge nel documento, infatti,
“il personale, prima dell’accesso al cantiere dovrà essere sottoposto al controllo della temperatura corporea. Se tale temperatura risulterà superiore ai 37,5°, non sarà consentito l’accesso al cantiere.”
Laddove uno o più lavoratori dovessero presentare una temperatura superiore ai 37,5° è fatto obbligo per il datore di lavoro o per il responsabile del cantiere di dotare loro di una mascherina e isolarli, in attesa che giunga il medico curante per il controllo.
Questo vuol dire, quindi, che non si deve accompagnare il personale al pronto soccorso.
Come è facile intuire, nel caso di presenza accertata di uno o più membri del personale positivi al Covid-19, si deve seguire una procedura di controllo di tutti i lavoratori coinvolti nel cantiere e una sanificazione degli spazi di lavoro.
È importante far comprendere ai lavoratori l’importanza di questa procedura, per la sicurezza di tutti.
Distanza di sicurezza e dispositivi di protezione individuale
Il protocollo di sicurezza contiene anche altre indicazioni per garantire o favorire la distanza di sicurezza tra i lavoratori, laddove possibile, e l’utilizzo obbligatorio dei dispositivi di protezione individuale.
Il lavoro sul cantiere, infatti, dovrà favorire il rispetto della distanza di sicurezza di un metro tra i membri del personale, ma è evidente che sussistono condizioni nelle quali questo non è possibile.
Di conseguenza, è di estrema importanza indossare guanti, mascherina, tuta, occhiali, cuffie, e così via, per evitare il contagio e ridurre al minimo i rischi.
Come si legge nel documento, “il datore di lavoro provvede a rinnovare a tutti i lavoratori gli indumenti da lavoro prevedendo la distribuzione a tutte le maestranze impegnate nelle lavorazioni di tutti i dispositivi
individuale di protezione anche con tute usa e getta”.
Rispetto delle norme igienico-sanitarie e sanificazione di cantieri
L’igiene personale è importantissima sempre, ma in questo momento particolare ancora di più.
Per questo motivo, il datore di lavoro deve favorire pratiche igieniche idonee, come il lavaggio frequente delle mani e l’utilizzo di detergenti e gel disinfettanti, che dovranno essere messi a disposizione di tutto il personale coinvolto.
Tutto questo sarebbe poco efficace senza un’adeguata azione di sanificazione dei cantieri e degli spazi comuni, come gli spogliatoi, la mensa e i bagni, ma anche dei mezzi d’opera con relativa pulizia della cabina di pilotaggio o di guida.
È fatto divieto l’utilizzo promiscuo dei dispositivi di protezione individuale.
È necessario evitare inoltre l’accesso contemporaneo ai luoghi comuni, che devono essere comunque sanificati, seguendo un calendario fissato sulla base delle caratteristiche del cantiere e agli utilizzi dei locali e dei mezzi di trasporto, di concerto con il parere del medico competente.
Detto ciò, il datore di lavoro deve comunque provvedere alla
“sanificazione almeno giornaliera ed alla organizzazione degli spazi per la mensa e degli spogliatoi per lasciare nella disponibilità dei lavoratori luoghi per il deposito degli indumenti da lavoro e garantire loro idonee condizioni igieniche sanitarie”.
Infine, è necessario disinfettare e sanificare anche eventuali distributori automatici presenti sul cantiere.
Presenza di un presidio medico-sanitario
Nei cantieri che impiegano un numero cospicuo di persone – nello specifico maggiore a 250 unità – il datore di lavoro si assicura di predisporre un presidio sanitario e, laddove obbligatorio, l’apposito
servizio medico e pronto intervento.
Per i cantieri con meno di 250 unità, ci si rivolge alle normali strutture di primo soccorso, anche se rimane l’obbligo di formare e informare i lavoratori sulle misure di sicurezza da adottare e la fornitura dei DPI.
Organizzazione del cantiere e del lavoro
Secondo il protocollo di sicurezza, le attività lavorative nel cantiere dovrebbero subire una importante riorganizzazione, al fine di ridurre al minimo i rischi.
In particolare, si consiglia, laddove possibile, di procedere ad una
“turnazione dei lavoratori con l’obiettivo di diminuire i contatti, di creare gruppi autonomi, distinti e riconoscibili e di consentire una diversa articolazione degli orari del cantiere sia per quanto attiene all’apertura, alla sosta e all’uscita”.
Semplificando, andrebbe ridotto il numero di persone presenti contemporaneamente sul cantiere e creati dei gruppi di persone da far lavorare insieme continuativamente nel tempo.
Conclusioni
Il protocollo è in continuo aggiornamento, quindi si consiglia a tutti gli interessati di consultare periodicamente i testi pubblicati dai vari enti coinvolti nella regolamentazione.
S’invita, inoltre, a usare il buon senso, mettendo in sicurezza i lavoratori nel modo migliore possibile
Dal 1980 costruiamo e vendiamo case nella città di Roma e nei comuni limitrofi, con impegno, competenza e passione.
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