vivere in città o periferia
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Dic

È meglio vivere in città o in periferia?

È meglio vivere in città o in periferia? Si tratta di una domanda con cui tutti devono fare i conti, prima o poi, soprattutto quando si è in procinto di trasferirsi e acquistare casa

Di solito, come spesso accade nella vita, si desidera sempre il contrario di ciò che si possiede. 

Per questo motivo è molto diffuso il desiderio, da parte dei “cittadini”, di andare a vivere in periferia o in campagna, e quello dei “provinciali” di trasferirsi in città.  

Al di là dei facili luoghi comuni, però, la scelta tra vivere in città o in periferia non è facile, sia dal punto di vista pratico e concreto che da quello emotivo. 

Tra quello che si desidera e quello di cui si ha davvero bisogno c’è sempre una certa distanza, e per colmarla è necessario bilanciare le due componenti. 

Vediamo insieme i pro e i contro di vivere in città o in periferia, partendo proprio dalla metropoli. 

Vivere in città: pro e contro

La vita in città può essere tanto pratica quanto scomoda, e ovviamente molto dipende anche dalle dimensioni della città e dalla sua popolazione. 

In effetti, città come Roma e Milano sono molto diverse, così come Napoli e Torino. 

Inoltre, a fare la differenza è anche la zona nella quale si vive, perché le città italiane hanno, in molti casi, una estensione enorme, questo vuol dire che ci sono alcuni punti in cui ci si sente più in periferia che in città. 

Ma vediamo alcuni pro e contro della vita in città, iniziando dai vantaggi.  

Possibile vicinanza tra casa e luogo di lavoro 

La città offre, spesso, una maggiore vicinanza tra casa e luogo di lavoro, in particolare per chi lavora in ufficio. 

Questo consentirebbe una riduzione notevole del tempo da trascorrere in viaggio da un punto all’altro, garantendo più tempo libero da passare in famiglia o con gli amici.  

Certo, alcune città sono così grandi, e con trasporti non proprio all’altezza degli standard europei, da richiedere tempi enormi per muoversi da un punto all’altro, ma non è sempre così, per fortuna.

In alcuni casi, soprattutto nelle città dalle dimensioni più ridotte, si potrebbe anche raggiungere il lavoro a piedi, con evidenti vantaggi sulla salute. 

Migliori opportunità professionali 

Molto spesso le attività imprenditoriali si concentrano all’interno delle città, dove possono godere di una serie di vantaggi di carattere infrastrutturale. 

Questo si traduce (spesso, non sempre) in maggiori possibilità di carriera rispetto alla provincia, soprattutto per chi vuole lavorare nei servizi.

Muoversi in città è più veloce ed economico 

Fatte le dovute eccezioni, in città spostarsi è più facile, anche perché spesso in ogni quartiere o isolato si trova un po’ tutto quello di cui si può avere bisogno. 

Inoltre, la presenza di sistemi di trasporto pubblico o di shared mobility capillari rende più agevole muoversi, a costi ridotti.

Nelle grandi metropoli sono in tanti a non possedere un’auto privata, proprio perché è più comodo muoversi con mezzi pubblici.

Accesso a una vasta gamma di servizi

La vita urbana ti offre tutti i comfort, i servizi e le comodità di cui potresti aver bisogno, sia dentro che fuori casa. 

Ci riferiamo sia a vantaggi strutturali (migliore connessione ad internet o copertura mobile, ad esempio) che ad una maggiore offerta di negozi, biblioteche, palestre, teatri, cinema, e così via. 

Anche dal punto di vista medico, spesso i migliori specialisti hanno uno studio in centro città. 

Certo, rispetto al passato tutta questa distanza tra città e periferia si è molto ridotta, ma in alcune zone continua ad esserci un divario importante. 

Vediamo ora i contro della vita in città

Costo della vita più alto

Vivere in città ti espone a costi più elevati, come confermano tutti gli studi statistici a riguardo, e questo vale sia per le grandi metropoli che per le città di dimensioni più ridotte. 

Dai costi immobiliari – affitto o acquisto – alle tasse locali, dal prezzo dei prodotti di uso quotidiano a quello dei ristoranti e di altri luoghi deputati allo svago e al tempo libero, in città il costo della vita è nettamente più elevato. 

Di conseguenza, in assenza di un reddito importante diventa quasi impossibile poter vivere in città. 

Maggiore caos e smog

Le città sono caotiche e inquinate, non servono grosse dimostrazioni per rendersene conto. 

Certo, Roma e Bolzano non hanno livelli di caos e smog paragonabili, ma tutti i grandi agglomerati cittadini risultano più caotici e inquinati rispetto alle periferie.  

Se vivi in una zona centrale della città, una di quelle arterie sulle quali confluisce il traffico cittadino, vuol dire trovarsi, nelle ore di punta soprattutto, in una condizione di stress non indifferente, e a respirare un’aria davvero insalubre. 

Minore senso della comunità

In città è difficile ricreare quella piacevole atmosfera di comunità, tipica dei quartieri e dei piccoli centri abitati, o dei più sofisticati cohousing.

C’è maggiore freddezza nei rapporti, e una sensazione di solitudine alquanto marcata. 

Tutto questo può non risultare importante in una fase iniziale, soprattutto se si vive in coppia o in famiglia, ma dopo un po’ questa mancanza si farà sentire, ancora di più quando si hanno bambini e si vive lontano dai propri familiari. 

Maggiori rischi

Statisticamente, le città sono più pericolose rispetto alle periferie, almeno per quanto riguarda alcune tipologie di reati. 

Vivere in città, quindi, ti espone (potenzialmente) a maggiori rischi, soprattutto se vivi in zone leggermente più periferiche e meno controllate. 

Case e appartamenti datati

Nelle città ci sono, spesso, palazzi storici, edifici magari bellissimi, ma molto datati, costruiti con tecniche ormai obsolete, che offrono quindi un comfort termico e abitativo inferiore rispetto a immobili nuovi

Insomma, le case e gli appartamenti nei quali potresti andare a vivere soffrono di una obsolescenza tecnologica elevata, e questo rende l’investimento meno profittevole. 

Inoltre, gli appartamenti di grandi dimensioni sono davvero rari, e per una famiglia numerosa è difficile trovare una soluzione adatta alle proprie esigenze senza rinunciare a qualcosa.

Vivere in periferia: pro e contro

La città ha sempre il suo fascino, bisogna ammetterlo, ma è anche vero che le periferie non sono più quelle di un tempo, luoghi dimenticati da Dio, privi di qualsiasi servizio, collegamento o attrattiva. 

Ormai i paesini di periferia si sono evoluti, diventando vere e proprie cittadine. 

Vediamo, come per le città, quali sono i pro e i contro del vivere in periferia, iniziando, anche qui, dai vantaggi. 

Maggiore senso della comunità

Contrariamente alle città, le periferie offrono un senso di comunità ancora molto forte e radicato, soprattutto in zone più raccolte e tranquille. 

Imbastire rapporti di buon vicinato, che sfociano anche in amicizia, è uno dei grandi vantaggi della vita nei paesini. 

Costo della vita più basso

Vivere in città è costoso, lo abbiamo scritto prima. Vivere in periferia, invece, è molto più economico, sotto tutti i punti di vista. 

Case, affitti, prodotti di uso quotidiano, servizi, intrattenimento, tempo libero, tutto ha costi più contenuti, rendendo la vita in periferia alla portata di tutti.

Anche qui, sia chiaro, c’è una distinzione netta tra il Sud Italia e il Nord, ma in relazione alle città la periferia presenta sempre un conto meno salato. 

Case di nuova costruzione

Rispetto alla città, in periferia i piani regolatori consentono, entro certi limiti, la costruzione di nuovi edifici e complessi residenziali, come i nostri Diana e Beatrice.

Questo offre la possibilità di trasferirsi in una casa di nuova costruzione, con un’efficienza energetica maggiore, migliore comfort abitativo e design più moderni. 

Meno caos

Le città sono caotiche, fa parte del loro DNA, mentre i paesi di periferia tendono ad essere più tranquilli, meno trafficati e abitati, quindi più rilassanti. 

Questo, ad essere completamente onesti, non è sempre vero. 

Esistono città di medie dimensioni davvero tranquille e poco trafficate, così come ci sono paesi di provincia con una densità abitativa eccessiva, che si intasano di traffico durante le ore di punta, abbassando sensibilmente la qualità della vita. 

Ciò nonostante, in media, in periferia si sta un po’ più tranquilli

Vediamo ora quali sono i principali svantaggi derivanti dal vivere in provincia. 

Una vita da pendolare

Abbiamo visto prima che nelle città si concentra la maggior parte delle attività produttive e delle realtà imprenditoriali, questo vuol dire che la necessità di doversi spostare in centro per lavoro risulta molto elevata

Lo stesso vale anche per gli studenti universitari, visto che le sedi principali delle Università italiane si trovano nelle città. 

Fare la vita da pendolare non piace a nessuno, perché è stressante, riduce il tempo libero, costringe ad uscire di casa più presto al mattino e rientrare più tardi la sera. 

Inoltre, i trasporti pubblici nel nostro Paese non eccellono, anzi, molto spesso sono davvero deludenti.

Minori risorse, servizi e divertimenti

Molti luoghi di periferia in Italia non godono di infrastrutture decenti, né di servizi essenziali o luoghi per il tempo libero. 

Ospedali, strutture sanitarie, biblioteche, teatri, sale cinematografiche, palestre, ristoranti, negozi, in alcuni paesi di provincia c’è poca scelta, e si è costretti comunque a spostarsi in città. 

Rispetto al passato, però, bisogna ammettere che la situazione è nettamente migliorata, e non è difficile trovare in provincia ottimi ristoranti, ospedali, centri commerciali, negozi, e così via. 

Non si può rinunciare all’auto

Chi vive in periferia non può fare a meno di possedere un’auto personale, perché per necessità o per semplice svago dovrà spostarsi molto di frequente. 

Non avendo sempre, come accennato prima, servizi di trasporto pubblico efficienti, l’alternativa purtroppo è salire in macchina e raggiungere la destinazione desiderata. 

Minori possibilità lavorative

Nei piccoli centri di periferia non esistono molte opportunità di lavoro, perché ci sono poche aziende o attività commerciali, molto spesso a gestione familiare. 

La competitività è elevata, perché molte persone vorrebbero vivere e lavorare nello stesso luogo, evitando così di spostarsi ogni giorno, ma i posti di lavoro sono scarsissimi. 

Quindi, come scegliere? 

Elencando i pro e i contro della vita in città o in periferia risulta evidente che, in un caso o nell’altro, c’è da fare delle rinunce, perché la soluzione perfetta non esiste. 

Ciò nonostante, si può provare a cercare la soluzione più adatta alle proprie esigenze, selezionando delle opzioni che mixano ciò che ci piace della vita in città con i vantaggi del vivere in periferia. 

Ad esempio, individuare un comune o un quartiere a ridosso di una grande città, ben coperto dai servizi pubblici e dai trasporti, con una densità abitativa ben equilibrata e una buona percentuale di negozi, ristoranti, teatri e divertimenti vari. 

Non è facile, ma nemmeno impossibile. 

Ciò che conta è evitare di farsi guidare dal cuore e seguire un po’ più la ragione nella scelta del luogo nel quale vivere