
Categorie catastali: cosa sono e cosa indicano
Tutti sappiamo cosa sia il catasto, o perlomeno lo abbiamo sentito nominare in più occasioni, ma a cosa si fa riferimento quando si parla di categorie catastali?
Tutti gli immobili e gli edifici censiti e presenti sul territorio nazionale appartengono ad una specifica categoria catastale, in base alla loro natura e destinazione d’uso
Ma cosa sono le categorie catastali, come sono organizzate, e cosa indicano?
Approfondiamo insieme.
Di cosa parliamo in questo articolo
Categorie catastali: cosa e quali sono
Le categorie catastali sono “dei simboli che stanno ad indicare la destinazione d’uso delle unità immobiliari urbane”, come si legge sul sito ufficiale del Catasto.
Cosa vuol dire?
Che le categorie catastali indicano la destinazione d’uso di un immobile, e sono divise in 5 gruppi, contrassegnati con una lettera dell’alfabeto (A, B, C, D, E). A questi 5 gruppi si aggiunge poi un sesto, il gruppo F, che presenta caratteristiche particolari.
Quali sono, quindi, le categorie catastali previste nel nostro Paese?
Gruppo A
Al primo gruppo, contrassegnato con la lettera A, appartengono i cosiddetti “Immobili a destinazione ordinaria” (così come le categorie B e C), ovvero immobili residenziali, uffici privati e pubblici, attività commerciali.
La categoria catastale del Gruppo A è così suddivisa:
- A/1 – Abitazione di tipo signorile: Appartengono a questo sottogruppo le abitazioni un tempo nobiliari, con particolari rifiniture pregiate anche a carattere storico;
- A/2 – Abitazione di tipo civile: rientrano in questa fattispecie le normali abitazioni, con rifiniture semplici di impianti e servizi;
- A/3 – Abitazioni di tipo economico: come suggerisce il nome, si riferisce a fabbricati realizzati con caratteristiche e rifiniture economiche sia nei materiali utilizzati che per gli impianti tecnologici;
- A/4 – Abitazioni di tipo popolari: sono abitazioni molto modeste, nelle rifiniture, nei materiali di costruzione e con impianti limitati;
- A/5 – Abitazioni di tipo ultrapopolare: si tratta di abitazione facenti parte di fabbricati di basso livello, privi di impianti e servizi igienici. Questa categoria è ormai in disuso;
- A/6 – Abitazione di tipo rurale: appartengono a questa categoria le abitazioni a servizio delle attività agricole;
- A/7 – Abitazione in villini: sono abitazioni con un minimo di verde o cortile privato o comune. Possono essere singole, a schiera oppure a piani;
- A/8 – Abitazione in villa: rientrano in questa categoria le abitazioni di pregio con rifiniture di alto livello, dotate di grandi giardini o parchi a servizio esclusivo;
- A/9 – Castelli, palazzi di eminenti pregi artistici o storici: non serve spiegare quali immobili appartengono a questa categoria, più che esplicita già nel nome;
- A/10 – Uffici e studi privati: si tratta di unità immobiliari destinate ad attività professionali;
- A/11 – Abitazioni o alloggi tipici dei luoghi: appartengono a questa categoria quelle case tipiche di un luogo, come i trulli in Puglia, i sassi di Matera o i rifugi di montagna.
Gruppo B
La categoria catastale del Gruppo B identifica gli edifici che ricoprono funzioni pubbliche.
Vediamoli nel dettaglio:
- B/1 – Collegi e convitti, educandati, ricoveri, orfanotrofi, ospizi, conventi, seminari, caserme;
- B/2 – Case di cura e ospedali senza fine di lucro;
- B/3 – Prigioni e riformatori;
- B/4 – Uffici Pubblici;
- B/5 – Scuole e laboratori scientifici;
- B/6 – Biblioteche, pinacoteche, musei, gallerie, accademie (solo se non inseriti all’interno di edifici appartenenti alla categoria A/9), circoli ricreativi e culturali ed attività similari se non hanno fine di lucro, sedi culturali che non hanno scopi economici e non sono già in palazzi storici;
- B/7 – Cappelle ed oratori non destinati all’esercizio pubblico del culto.
- B/8 – Magazzini sotterranei per depositi di derrate.
Gli edifici appartenenti a questa categoria catastale è prevista, ad oggi, l’esenzione IMU.
Gruppo C
Alla categoria catastale del Gruppo C appartengono gli edifici che destinati ad attività e funzioni commerciali.
- C/1 – Negozi e Botteghe: si riferisce ai locali commerciali adibiti alla vendita o rivendita di prodotti;
- C/2 – Magazzini e locali di Deposito;
- C/3 – Laboratori per arti e mestieri: si tratta di locali destinati all’esercizio della professione di artigiano;
- C/4 – Fabbricati e locali per esercizi sportivi: appartengono a questa categoria le strutture destinate all’esercizio delle attività sportive private senza fine di lucro;
- C/5 – Stabilimenti balneari e di acque curative, privati, senza fine di lucro;
- C/6 – Stalle, scuderie, rimesse, autorimesse: rientrano in questa categoria, ad esempio, garage, box auto o posti macchina;
- C/7 – Tettoie chiuse od aperte.
Gruppo D
Con le categorie catastale del Gruppo D ci si sposta in una differente destinazione d’uso, non più a “destinazione ordinaria”, definita “a destinazione speciale o particolare”.
Insieme al successivo gruppo E, infatti, ci si riferisce a immobili che svolgono funzioni industriali e commerciali speciali o di interesse collettivo.
Vediamole:
- D/1 – Opifici: con questo termine ci si riferisce a capannoni, fabbriche, strutture dove viene lavorata e trasformata la materia prima;
- D/2 – Alberghi e pensioni (con fine di lucro);
- D/3 – Teatri, cinematografi, sale per concerti e spettacoli e simili (con fine di lucro);
- D/4 – Case di cura ed ospedali (con fine di lucro);
- D/5 – Istituto di credito, cambio e assicurazione (con fine di lucro);
- D/6 – Fabbricati e locali per esercizi sportivi (con fine di lucro): rientrano in questa categoria club sportivi, campetti, piscine ecc;
- D/7 – Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività industriale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni: si tratta di una categoria molto particolare. Un esempio sono le stazioni di rifornimento carburante;
- D/8 – Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale e non suscettibili di destinazione diversa senza radicali trasformazioni: ad esempio grandi negozi e centri commerciali;
- D/9 – Edifici galleggianti o sospesi assicurati a punti fissi del suolo, ponti privati soggetti a pedaggio;
- D/10 – Fabbricati per funzioni produttive connesse alle attività agricole. Appartengono a questa categoria i vecchi fabbricati agricoli.
Gruppo E
Veniamo, ora, all’altro gruppo relativo a immobili con destinazione speciale o particolare, al quale appartengono le seguenti categorie catastali:
- E/1 – Stazioni per servizi di trasporto, terrestri, marittimi ed aerei;
- E/2 – Ponti comunali e provinciali soggetti a pedaggio;
- E/3 – Costruzioni e fabbricati per speciali esigenze pubbliche;
- E/4 – Recinti chiusi per speciali esigenze pubbliche;
- E/5 – Fabbricati costituenti fortificazioni e loro dipendenze;
- E/6 – Fari, semafori, torri per rendere d’uso pubblico l’orologio comunale;
- E/7 – Fabbricati destinati all’esercizio pubblico dei culti. Quindi, chiese, cattedrali, ecc;
- E/8 – Fabbricati e costruzioni nei cimiteri, esclusi i colombari, i sepolcri e le tombe di famiglia;
- E/9 – Edifici a destinazione particolare non compresi nelle categorie precedenti del gruppo E.
Come nel caso del gruppo B, gli edifici appartenenti a questo gruppo catastale sono esenti dal pagamento dell’IMU.
Gruppo F
Infine, va menzionato l’ultimo gruppo catastale, il gruppo F, al quale appartengono beni comuni non censibili.
Si tratta di categorie catastali impiegate solo per necessità di inventario, che identificano immobili e unità che, per loro stessa natura, non sono capaci di produrre reddito:
- F/1 – Area urbana: si tratta di aree o corti a piano terra di fabbricati già accatastati all’urbano;
- F/2 – Unità collabenti: ovvero fabbricati rovinati o abbattuti, con tetto crollato e inutilizzabili;
- F/3 – Unità in corso di costruzione;
- F/4 – Unità in corso di definizione;
- F/5 – Lastrico solare: con questo termine si indicano terrazze e aree libere sopra unità immobiliari preesistenti.
Conclusioni
Adesso sai cosa sono le categoria catastali e quali immobili indicano.
Se sei in procinto di acquistare un immobile come prima casa o di effettuare un investimento da mettere a reddito, è importante sapere a quale categoria catastale appartiene, perché andrà ad influenzare la sua gestione.
Ad esempio, le categorie catastale determinano la rendita catastale e, di conseguenza, l’importo dell’IMU da versare nelle casse del comune in cui è ubicato l’immobile.
A questo argomento dedicheremo nelle prossime settimane un articolo.
Dal 1980 costruiamo e vendiamo case nella città di Roma e nei comuni limitrofi, con impegno, competenza e passione.
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