asimmetria informativa immobiliare
07
Ott

Chi compra casa ha meno informazioni di chi vende: come rimediare

Chi acquista una casa si trova sempre in una condizione di svantaggio nei confronti del venditore, in quanto quest’ultimo è in possesso di maggiori informazioni sull’immobile oggetto della transazione. 

È quello che in economia viene chiamata “asimmetria informativa”, così definita dal dizionario Treccani.  

“Condizione che si verifica nel mercato quando uno o più operatori dispongono di informazioni più precise di altri”

Questa condizione è presente in ogni settore merceologico, non solo in quello immobiliare, e non sempre è facile colmare la distanza tra il venditore il compratore

L’asimmetria informativa e la mancanza di fiducia

Questa asimmetria informativa si traduce, molto spesso, in una situazione di palese svantaggio da parte del compratore, il quale assume un atteggiamento giustamente difensivo, mettendo in dubbio la buona fede del venditore. 

Sia chiaro, non stiamo dicendo che il venditore è sempre un furfante che cerca di approfittare dell’ignoranza o della mancanza di informazioni del potenziale cliente, ma non si può negare che come consumatori tendiamo a non fidarci facilmente di chi sta dall’altra parte

Per capire questo meccanismo, è sufficiente fare un esempio banale. 

Quando ci rechiamo da un meccanico per far riparare l’automobile, noi non siamo in grado sempre di individuare il problema e valutare, di conseguenza, il tipo di intervento da effettuare. 

Se, per un caso fortuito, ci troviamo a rivolgerci ad un meccanico diverso da quello solito, il pregiudizio si fa molto forte, generando una sensazione di insicurezza e paura enorme.

Se, invece, andiamo dal nostro meccanico di fiducia, al quale abbiamo affidato più volte la riparazione della nostra auto, mostrandosi sempre corretto e onesto, questa paura si riduce, fino ad annullarsi quasi del tutto. 

Perché una delle leve per far fronte all’asimmetria informativa è proprio la fiducia. 

Come puoi immaginare, questo scenario si eleva all’ennesima potenza quando si tratta di investimenti immobiliari, nei quali sono in ballo somme importanti e bisogni personali da non sottovalutare. 

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Inoltre, raramente un soggetto acquista più di un immobile dallo stesso venditore, anche perché la maggior parte degli italiani si limita – per possibilità o per scelta – alla prima casa. 

Nei casi in cui si investe nell’acquisto di una seconda casa, è davvero difficile che il venditore o il costruttore sia lo stesso. 

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Di conseguenza, fidarsi del venditore nel settore immobiliare è ancora più difficile del solito

Vediamo come rimediare. 

Verifica documentale

Un costruttore serio e affidabile deve fornire al potenziale acquirente tutti i documenti sull’immobile di cui potrebbe avere bisogno. 

In alcuni casi, è obbligato per legge – come per l’Attestato di Prestazione Energetica – per altri invece è il caso forse di richiederli in modo diretto. 

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Quali? 

Beh, se si tratta di un immobile di vecchia costruzione ma recentemente ristrutturato, si consiglia di richiedere documenti che attestino quanto dichiarato dal venditore. 

Ad esempio, se quest’ultimo dichiara di aver rifatto interamente l’impianto elettrico e quello idraulico, deve essere in grado di dimostrarlo, perché non puoi certamente buttare giù un muro per verificarlo di persona. 

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Ricerca informazioni sul venditore 

Un altro step da compiere per provare a ridurre questo divario tra il venditore e il compratore consiste nel cercare informazioni sul venditore.

Sapere, ad esempio, che il venditore è una persona perbene, conosciuto in città, che magari ha già venduto delle proprietà ad altri soggetti – da incontrare, eventualmente – consente di acquisire una maggiore fiducia nei suoi confronti, e abbassare un po’ le difese durante la trattativa. 

Certo, si potrebbe obiettare che per fidarsi di una persona sia necessario affidarsi anche un po’ all’istinto, a quelle sensazioni che ci trasmette durante il primo incontro, perché è senza dubbio vero. 

Però, sentiamo di sconsigliare questo approccio, perché durante una compravendita immobiliare è preferibile mettere i sentimenti e le emozioni da una parte e cercare di essere freddi e razionali

Controllo sulla società costruttrice

Per quanto riguarda la società costruttrice, si può procedere in due modi. 

Il primo, è una controllo dell’assetto societario, tramite una semplice visura camerale, per capire da quanti anni è attiva, chi sono i titolari, quanti dipendenti ha, il capitale sociale versato, e così via. 

Il secondo, forse più utile a saggiare la qualità degli immobili, è andare a visionare le costruzioni realizzate nel corso degli anni – in particolare nello stesso periodo di costruzione dell’immobile che si intende acquistare – e parlare magari con chi ci vive. 

Ogni immobile è differente, sono moltissime le variabili in campo, ma in linea di massima si può giungere ad una banalizzazione alquanto efficace: chi ha sempre lavorato male, è molto probabile che continui a farlo. 

In ogni caso, c’è sempre il beneficio del dubbio. 

Tutto questo è ancora più importante se si sta pensando ad un acquisto su carta. 

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Conclusioni

Noi di Nuklia operiamo nel settore da quasi mezzo secolo, durante il quale abbiamo realizzato diversi immobili, lavorando però sempre in un’area geografica alquanto ristretta, investendo nel nostro territorio di origine. 

Viviamo e lavoriamo nella stessa zona, il nostro CEO vive in una villa costruita da noi, e ci rivolgiamo ai potenziali clienti cercando di fondere professionalità ed empatia. 

Questo ci permette di ridurre il gap nei confronti dei compratori, e di fare in modo che l’inevitabile asimmetria informativa che aleggia sulle trattative non diventi un alibi per nascondere la verità. 

Perché, come abbiamo detto nella parte iniziale dell’articolo, l’unico modo per condurre delle trattative eque ed efficaci, è instaurare un rapporto di fiducia.