Agevolazioni mutuo prima casa: come richiederle
15
Apr

Agevolazioni mutuo prima casa: come richiederle

Con la legge di bilancio del 2013, nello specifico la legge n.147, articolo 1, comma 48, lettera C, viene istituito il cosiddetto Fondo di garanzia per la prima casa.

Avente come finalità “la concessione  di garanzie, a prima richiesta, su mutui ipotecari o  su portafogli di mutui ipotecari”, il Fondo è diventato operativo nel 2014, precisamente l’l’8 settembre 2014, giorno in cui è stato siglato il Protocollo d’intesa tra il Ministero dell’Economia e l’ABI – Associazione Bancaria Italiana.

La gestione del Fondo è affidata alla societàConsap S.p.a.  

Cosa prevede questo Fondo di garanzia per la prima casa? Quali sono le agevolazioni mutuo prima casa alle quali si può accedere? Chi può richiederle e come?

Cerchiamo di dare una risposta a queste domande.

Continua a leggere.

Agevolazioni mutuo prima casa: chi può beneficiarne

Le agevolazioni mutuo prima casa, garantite dal Fondo, possono essere richieste solo da coloro che, alla data di presentazione della domanda di mutuo, non risultino proprietari di altri immobili ad uso abitativo.  

Possono, inoltre, fare domanda coloro i quali hanno acquistato una proprietà per successione – ovvero l’abbiano ereditata – o  che siano in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli.

Come stabilito dalla Legge 147/2013, con la quale il Fondo di garanzia è stato istituito, si attribuisce priorità alle richieste di mutuo effettuate da:

  • Giovani coppie, sposate o conviventi da almeno due anni, in cui almeno uno dei due componenti risulti di età inferiore ai 35 anni;
  • Nucleo familiare composto da un solo genitore con almeno un figlio minore;
  • Inquilini di case popolari;
  • Giovani under 35 con un contratto di lavoro atipico.


Come si può facilmente evincere da questo elenco di requisiti, l’obiettivo principale del legislatore è fornire uno strumento agevolativo a giovani e a persone o nuclei familiari che versano in condizioni di minore agiatezza.

L’importo massimo del finanziamento, da erogarsi in un’unica soluzione, non deve essere superiore a 250 mila euro.

Agevolazioni mutuo prima casa: quali caratteristiche deve avere l’immobile

Anche senza leggere il testo di legge o il protocollo d’intesa siglato con l’ABI, si può intuire subito che non è possibile godere delle agevolazioni mutuo prima casa per l’acquisto di case di lusso.

Infatti, l’immobile sul quale c’è l’interesse da parte del richiedente del mutuo deve avere delle caratteristiche ben precise, che elenchiamo di seguito:

  • deve essere adibito necessariamente ad abitazione principale;
  • non deve rientrare nelle categorie catastali A1, A8 e A9 – rispettivamente abitazioni signorili, ville, castelli e palazzi – e non deve presentare caratteristiche che possano configurarlo come casa di lusso;
  • Deve appartenere ad una delle seguenti categorie catastali: (A/2 – A/3 – A/4 – A/5 – A/6 – A/7 – A/11).


Oltre alle caratteristiche strutturali, l’immobile deve rispettare anche altri requisiti, legati alla sua ubicazione.

Infatti, per accedere alle agevolazioni mutuo prima casa l’immobile deve essere ubicato:

  • Nel comune in cui l’acquirente ha, o intende stabilire entro un massimo di 18 mesi dall’acquisto, la propria residenza;
  • Nel Comune in cui l’acquirente svolge la propria attività. Rientrano in questa fattispecie anche le attività non remunerate, come ad esempio lo studio, il volontariato, o attività di carattere sportivo;
  • Nel Comune in cui ha sede legale o operativa l’azienda o il professionista alle cui dipendenze lavora l’acquirente, laddove quest’ultimo risultasse residente all’estero per ragioni professionali;
  • Ovunque in Italia, a patto che l’immobile sia acquisito come “prima casa”, se l’acquirente è un cittadino italiano emigrato all’estero.


Prima di entrare nel dettaglio delle agevolazioni previste per la stipula di un mutuo per l’acquisto di prima casa, è forse il caso di fare una precisazione.

Differenza tra prima casa e abitazione principale

In questo articolo stiamo parlando delle agevolazioni mutuo prima casa, ma cosa vuol dire “prima casa”, e qual è la differenza con l’espressione “abitazione principale”.

In effetti, potrebbero apparire come sinonimi, ma non è così.

Per “prima casa” si intende il primo immobile di proprietà di un individuo.

Un immobile è invece considerato “abitazione principale” quando il contribuente o i suoi familiari (coniuge, parenti entro il 3° grado ed affini entro il 2° grado) vi dimorano abitualmente.

Capita molto spesso che le due cose coincidano, ecco che la prima casa risulta essere l’abitazione principale.

È importante sottolineare questa, seppur lieve, differenza, perché conta quando si parla di agevolazioni e fisco.

Ad esempio, l’abitazione principale viene utilizzata dai comuni per il calcolo dell’IMU.

Per meglio comprendere la differenza, può essere utile spiegare che, per entrambe, sono previste delle agevolazioni, ma di natura diversa:

  • Per la prima casa si parla di agevolazioni relative alle imposte indirette: imposta sostitutiva ridotta sul contratto di finanziamento e imposte di registro, ipotecaria e catastale sul contratto di acquisto;
  • Per l’abitazione principale, invece, ci si riferisce alle imposte dirette: detrazioni IRPEF.


Quando prima casa e abitazione principale coincidono, si possono massimizzare le agevolazioni.

Quali sono le agevolazioni

In caso di acquisto, con mutuo, di un immobile configurabile come prima casa, e al tempo stesso adibito ad abitazione principale, consente di accedere ad agevolazioni fiscali su imposte indirette e dirette, come accennato prima.

Quali sono queste agevolazioni fiscali? Eccole:

  1. Si applica una imposta sostitutiva sui finanziamenti dello 0,25% dell’importo finanziato, invece del 2% previsto sulle seconde case e successive. Si tratta, quindi, di un risparmio dell’1,75% sull’intero importo, una cifra non irrisoria;
  2. Detrazione IRPEF del 19% degli interessi passivi ed oneri accessori pagati alla banca sul mutuo ipotecario per l’acquisto dell’abitazione principale. Il limite di spesa detraibile di €4.000, questo vuol dire che il beneficio massimo, calcolando il 19%, è pari a 760,00;
  3. Detrazione IRPEF del 50% su un importo forfettario dei costi di ristrutturazione: se il mutuo viene richiesto per l’acquisto di un immobile ristrutturato, è prevista una detrazione IRPEF del 50% su un importo forfettario dei costi di ristrutturazione pari al 25% del prezzo di acquisto;
  4. Per l’acquisto dal costruttore di case in classe energetica A e B, spetta la detrazione IRPEF del 50% dell’IVA pagata in relazione all’acquisto;
  5. Detrazione IRPEF del 19% della provvigione pagata all’agenzia immobiliare, per un importo massimo di € 1.000,00. Il beneficio massimo, quindi, è di € 190,00.


Insomma, accumulando una o più agevolazioni, si può risparmiare una cifra importante.

Conclusioni

Gli ultimi dati resi disponibili dall’ABI risalgono al marzo del 2018, ed erano molto positivi.

Nel complesso, da gennaio 2015 al 31 marzo 2018, il Fondo ha giudicato ammissibili 58.501 richieste, con un importo di garanzie rilasciate pari a 3,3 miliardi di euro.

Più della metà delle richieste è risultata provenire da giovani under 35, a dimostrazione dell’interesse di questa fascia di popolazione nell’acquisto di una prima casa.

L’assenza, poi, di limiti di età – legati, in questo caso, solo al frazionamento del mutuo in un numero massimo di anni (15 dopo i 65 anni) – ha favorito il successo dell’iniziativa.